Ha preso il via il 24 gennaio al Teatro Selinus, nell’ambito delle attività della Scuola di Teatro “Ferruccio Centonze”, la nuova avventura del Laboratorio “Aurora”: un percorso promosso dalla Sezione AIAS di Castelvetrano e condiviso con le Associazioni “Con noi il dopo di noi” e “Teatro Libero di Castelvetrano”.
Il laboratorio rappresenta una grande sfida per gli Assistiti coinvolti. Innanzitutto perché si svolge su un vero palco di un vero teatro, poi perché non è presente alcun operatore specialistico (psicologo, educatore, terapista ecc) e infine perché non si propone alcune finalità riabilitativa. Non è teatro terapia, danza terapia, musicoterapia, ma semplicemente teatro, danza, musica.
Il Selinus si è trasformato magicamente in un luogo di incontro e di superamento delle barriere della differenza, che troppo spesso genera diffidenza.
Coinvolti 14 ragazzi tra cui, nel ruolo di tutor, sei giovanissimi e brillanti allievi della Scuola di teatro, che si sono incontrati sul palcoscenico per molti giorni, a giocare insieme a far gli attori, i mimi, i performer. A toccarsi, corpo con corpo, occhi con occhi, per superare l’inumano, partendo dal principio che gli uomini sono fatti per stare assieme, non per alimentare distanze.
“Sentivamo noi per primi il bisogno di una esperienza formativa – dice Giacomo Bonagiuso, direttore della Scuola di Teatro – e grazie a questi ragazzi meravigliosi abbiamo potuto creare davvero un laboratorio unico”.
Come scriveva Grotowski, il più grande maestro del teatro Novecentesco: “Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, ...., rinunciare alla paura ed alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile tutto intiero. Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora. Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile… il teatro”.
Emozionati i genitori alla prima del laboratorio, che hanno vinto anche loro una piccola sfida: fidarsi e lasciare i loro ragazzi tra le mani di altri ragazzi, che con loro hanno trovato un percorso di relazione. Ancora più commossi, poi, quando hanno assistito agli ultimi scampoli di lavoro sul palco, dove stavano danzando, insieme, persone, ragazzi, ognuno con il proprio mondo, ognuno con la propria irrinunciabile unicità. Le malattie e i pregiudizi sono rimasti, per questa volta, fuori dalla cancellata. Torneranno, certo, perché un laboratorio non può cambiare il mondo, ma gli occhi di questi ragazzi non potranno dimenticarlo.
Una sfida vinta. E questo sostiene l’impegno costante della Sezione AIAS di Castelvetrano: creare tutte le condizioni per cui le persone disabili possano condividere e vivere gli stessi spazi, pubblici o privati che siano, in totale inclusione e integrazione, in uno scambio di esperienze reciproco che non avvantaggi né l’uno né l’altro, ma che fornisca ad entrambi gli strumenti e la possibilità di esprimere al meglio e al massimo la propria personalità. Qualsiasi “soluzione speciale” finisce inevitabilmente per generare esclusione, separando le persone dai contesti in cui invece l’inclusione deve essere realizzata e garantita.