HarperCollins Italia, 2016 – pp. 336
Nujeen Mustafa ha sedici anni e soffre di una grave forma di paralisi cerebrale che l'ha costretta su una sedia a rotelle e le ha impedito di frequentare la scuola pubblica. Ma questo non l'ha fermata: ha imparato l'inglese guardando le soap opera americane trasmesse dalla tv del suo paese e nello stesso modo ha studiato storia, letteratura, scienze. Dimostrando di avere un coraggio da leone, questa adolescente che sogna di incontrare la Regina d'Inghilterra e di diventare astronauta si è messa in viaggio insieme alle sorelle e ha seguito la rotta dei migranti, oltre 6000 chilometri dalla Siria fino al confine con l'Ungheria e poi in Germania. Con voce fresca e originale, Nujeen ci racconta cosa significa crescere in un paese in guerra e cosa si prova a dipendere dagli altri per ogni cosa; ci spiega come la guerra civile abbia distrutto una nazione orgogliosa e abbia smembrato intere famiglie, e soprattutto ci fa capire quanto coraggio occorra per continuare a sorridere e sperare nonostante tutto.
Affetta da paralisi cerebrale fin dalla nascita, Nujeen Mustafa ha trascorso tutta la vita su una sedia a rotelle. Nel 2014 Kobane, la città nel Nord della Siria in cui è nata, è stata al centro di sanguinosi scontri tra i militanti dell'Isis e le forze curde spalleggiate dagli americani e la sua famiglia è stata costretta a fuggire e ad attraversare la Turchia e l'Europa fino ad arrivare in Germania, dove ha chiesto asilo politico.
A dare voce a questo racconto straordinario è Christina Lamb, pluripremiata giornalista del Sunday Times e corrispondente da molte zone di guerra, che ha ottenuto fra gli altri il prestigioso Prix Bayeux Calvados per i suoi reportage dall'Afghanistan e il Foreign Press Association Award per i suoi reportage sul terrorismo. Autrice di numerose opere di saggistica, nel 2013 ha scritto insieme a Malala Yousafzai il bestseller internazionale Io sono Malala.
“Nujeen mi ha insegnato a sognare senza pormi dei limiti. È un’eroina. Tutti dovrebbero leggere la sua incredibile storia e trarne ispirazione” ha detto Malala Yousafzai, attivista per i diritti umani e Premio Nobel per la Pace.