E’ stata avviata la prima fase del progetto ProACT di cui AIAS Bologna Onlus è partner insieme al Trinity College di Dublino, coordinatore del progetto, IBM e Philips. L’obiettivo di ProACT, che terminerà nel 2019, è quello di sviluppare un sistema di tecnologie assistive al fine di migliorare il processo di cura rivolto alle persone anziane con più patologie croniche e persone con disabilità.
Le ragioni che hanno ispirato ProACT sono da rintracciare in due fenomeni tra loro connessi che stanno plasmando lo scenario che il Sistema Sanitario Nazionale si troverà ad affrontare nel breve e lungo periodo. Da una parte, si assiste al già noto processo di invecchiamento generale della popolazione, che vede l’incidenza della fascia delle persone over 65 sul totale della popolazione in continuo aumento. Aumenta quindi anche l’incidenza delle patologie croniche in multimorbilità, vale a dire l’intercorrenza di due o più malattie o condizioni mediche nello stesso individuo. In aggiunta, la presenza di più patologie può portare ad aumento delle condizioni di disabilità e mancanza di autonomia. Il fenomeno, sebbene particolarmente evidente in Italia, coinvolge l’intero continente europeo, dove si stima che circa 50 milioni di persone vivano con patologie multiple. A ulteriore complicazione del quadro, più di 40 milioni di europei vivono in una condizione di disabilità. A fronte di questa situazione, i sistemi di cura e assistenza nei diversi paesi europei sono chiamati a cambiare rapidamente. Oggi, infatti, i sistemi di cura sono fortemente orientati alla presa in carico della singola patologia, per cui il primo obiettivo è quello di creare un sistema integrato di cura al fine di comprendere e gestire la multimorbilità. Per queste persone, i servizi sono spesso ripetitivi (appuntamenti multipli), sconvenienti, inefficienti (la persona può ricevere indicazioni discordanti), frustranti, e potenzialmente poco sicuri a causa di una presa in carico non integrata e scoordinata. In più, queste persone possono ricorrere a un maggior numero di medicinali a volte difficili da ricordare, con la possibilità di incorrere in accidentali combinazioni potenzialmente dannose per la loro salute. In sostanza, vi è il bisogno di migliorare il processo di cura e assistenza per assicurare la continuità, la coordinazione e la centralità dell’utente in ogni aspetto del percorso di cura e assistenza affrontato. Un’ulteriore sfida è rappresentata dalla necessità di rendere la persona stessa, insieme ai suoi caregiver, in grado di gestire in piena autonomia la propria condizione.
Grazie alla partecipazione di partner come IBM e Philips, l’obiettivo di ProACT è quello di sviluppare una piattaforma digitale che connetta tutti gli attori coinvolti nel percorso di assistenza e cura alla persona con patologie multiple o disabilità croniche, al fine di rendere il processo più integrato ed efficace. La piattaforma, per esempio, oltre ad avere l’obiettivo di migliorare la gestione autonoma da parte della persona della propria condizione di salute, si propone di fungere da assistente all’operatore o professionista della salute, per monitorare quotidianamente in remoto lo stato di salute della persona e scambiare informazioni circa le sue condizioni con tutti gli attori coinvolti nel percorso di cura. L’obiettivo finale è dunque migliorare la qualità di vita della persona in cura fornendo servizi più coordinati e tempestivi che mettano in relazione l’utente finale, i suoi familiari e il sistema di assistenza e cura.
In questa prospettiva, nella prima fase del progetto appena avviata da AIAS Bologna onlus insieme ad ASP Città di Bologna, anch’essa partner del progetto, verranno condotti una serie di focus group che coinvolgeranno utenti, professionisti della salute e familiari di persone con patologi multiple. I focus group forniranno le prime indicazioni su come progettare la piattaforma in modo da rispondere alle esigenze di tutti i possibili utenti finali. La piattaforma così sviluppata verrà testata nel 2018 da AIAS Bologna onlus e ASP Città di Bologna con un gruppo di 15 utenti. Queste attività fanno parte di uno studio di trasferibilità, che vedono, non solo coinvolti anziani con patologie croniche, ma anche persone con disabilità. Infatti il ruolo dell’AIAS consiste proprio nel valutare la possibilità di trasferire un’esperienza di telemedicina non soltanto da una regione europea all’altra, ma anche il trasferimento fra gruppi di potenziali beneficiari, in modo particolare persone disabili che avviano un progetto di vita autonoma.
(A cura di Lorenzo Desideri e Valentina Fiordelmondo)
Per ulteriori informazioni: www.proact2020.eu e hoogerwerf@ausilioteca.org